Secondo i dati forniti da Incapsula, programmi e software automatizzati hanno superato gli utenti in carne e ossa gestendo il 51,8% del traffico online.
Quella dei bot è un utenza parallela che naviga con l'uomo e genera la maggior parte del traffico sul web, con i più diversi scopi.
Ci sono i detective, sfruttati dai motori di ricerca per analizzare la validità delle pagine e dei siti e raccogliere dati per definire il posizionamento nei ranking dei risultati (esempio strumenti come Semrush, Screaming Frog), bot dottori che si occupano della salute dei siti internet (esempio GTMetrix), bot commerciali utili a condurre e finalizzare transazioni o a proporci pubblicità.
Tutti questi sono i cosiddetti buoni, in quanto svolgono azioni lecite e utili alla navigazione, preparando il terreno ai navigatori in carne e ossa o sostenendo business di chi lavora online. Al loro fianco, ben nascosti, troviamo anche i cattivi, bot falsari che assumono identità fittizie per evadere misure di sicurezza e antivirus (azioni di malware e spam), bot copioni che sottraggono dati (azioni di pishing), bot disturbatori che avvelenano conversazioni, blog, social, diffondendo link malevoli, bot hacker che si occupano di analisi di siti per scovarne vulnerabilità e malfunzionamenti utili ad azioni criminali.
Il mondo del web è stato conquistato dai Bot!