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La scelta dei domini: nuovi, scaduti e misspelling

La scelta dei domini

Web Marketing , 07 Luglio 2017
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LA SCELTA DEI DOMINI

Una delle scelte strategiche per conquistare nuove nicchie di mercato sul web, nonché uno dei punti cardine per definire il “Trust” di un sito da parte di Google, è la scelta del proprio dominio aziendale.

DOMINI SCADUTI E NUOVI DOMINI

In questa fase potremo optare per due soluzioni complementari:

  • acquistare un nuovo dominio;
  • partecipare ad aste per acquistare un dominio scaduto.

Acquistare e registrare un nuovo dominio è la scelta più conveniente per il nostro portafoglio: con pochi euro potremo dare un nome alla nostra attività sul web senza alcun rischio.
Di contro, questa scelta ha un grosso svantaggio legato al “trust” (fiducia) del motore di ricerca: un dominio scaduto presenta una sua storicità, di cui i motori di ricerca conoscono dettagli e valore nel tempo.

DOMINIO NUOVO

Quando sceglierlo: nuovo brand o progetto | basso investimento

REGISTRAZIONE DOMINIO

  • Identifichiamo il “Registrar” nazionale o internazionale (Aruba, Go Daddy, Registrar, Netsons, Shellrent) per l’acquisto del nostro dominio in base ai servizi compresi e al prezzo.
  • Scegliamo il “nome” del nostro dominio e controlliamo (attraverso il tool di ricerca del Registrar) se lo stesso è ancora libero (disponibile) per la registrazione
  • Definiamo l’estensione da associare al dominio: in base alla tipologia di attività, alla territorialità o ai clienti scegliamo l’estensione più adatta al nostro business: questa azione ci permetterà, da subito, di dare un orientamento allo Spider dei motori di ricerca e di non disperdere il “Crawl Budget”.

Vediamo alcuni esempi:

  • Estensioni territoriali: es. “.it” (Italia), “.de” (Germania), “js” (Giappone)
  • Estensioni commerciali: “.com”, “.net”
  • Nuove estensioni: “.shop”, “.seo” (oltre 600 varianti)

CONSIGLI BASE - nuovi DOMINI:

  • molte volte si cerca il nome più adatto alla propria realtà e al proprio business senza considerare la UX del dominio stesso: un nome semplice da ricordare è un elemento che può fare la differenza;
  • il dominio non deve essere sfruttato per essere imbottito di parole chiave; ricordiamoci che il dominio è solo uno dei fattori per ottimizzare un sito internet in ottica Seo;
  • verifichiamo che il dominio che abbiamo scelto non corrisponda ad un marchio registrato, altrimenti potremmo avere nel tempo problemi legali con il detentore del marchio in questione;
  • quando registriamo un dominio cerchiamo di proteggere il nostro brand acquistando almeno le estensioni più usate anche se non abbiamo al momento l’intenzione di creare un sito ad hoc per la singola opzione (per esempio, se registriamo il nostro sito “.it” è consigliabile registrarlo anche “.com”);
  • anche se il nostro target è sviluppato solo sul territorio nazionale è propedeutico acquistare anche le estensioni geografiche in cui riteniamo di poter avere uno sviluppo futuro (per esempio, se al momento vendiamo solamente in Italia e compriamo l’estensione “.it” ma dopo un anno vogliamo vendere anche in Germania, l’estensione “.de” potrebbe non essere più disponibile). Queste estensioni sono consigliate anche se gestire il sito in modalità multilingua:
  • a. dominio.com/en
  • b. dominio.com/de
  • c. dominio.com/fr

Il caso dei MISPELLING

Molte volte gli errori di battitura possono essere ottimi alleati nella scelta del nuovo dominio. Scegliere nomi con alta assonanza rispetto un dominio famoso potrebbe, nel breve periodo, portare molto traffico “imprevisto” al nostro progetto. Ovviamente il consiglio è quello di cercare assonanze con siti che abbiano la nostra stessa tematica: se saremo bravi avremo ottimi benefici a livello di traffico e magari potremo acquisire potenziali clienti. Un servizio che può aiutarci è il “Keyword typo generator” di Seobook, che ci restituisce una serie di potenziali “mispelling” utili per la nostra registrazione del nuovo dominio. Ovviamente non consigliamo assolutamente che questi risultati diventino il nostro sito ufficiale: essi, piuttosto, potrebbero essere degli ottimi “siti secondari” a cui applicare una Landing Page o dei “Redirect 301” verso il nostro “money site” (sito principale). I risultati si basano sulle ricerche a pagamento dichiarate da Yahoo! Search Marketing, Google Adword e Bing Ads.

LA PRIVACY SUI DOMINI 

Quando registriamo un nuovo dominio è buona norma aumentare la privacy con dei “Whois Proxy” per anonimizzare i dati sensibili. Questa procedura è consigliata nel caso abbiamo dei network di siti o lavoriamo in settori considerati “critici” (gambling, sex, ecc.) per non dare punti di riferimento ai nostri concorrenti.

DOMINI SCADUTI

I domini scaduti sono un’ottima opportunità per migliorare la propria presenza sulla rete, ma prima di imbarcarci in questo investimento (da poche decine a migliaia di euro) è sempre consigliabile verificare che il dominio abbia conservato buoni valori agli occhi del motore di ricerca e non abbia subìto penalizzazioni o altro nella sua storia sulla rete, che comprometterebbero tutti i vantaggi rispetto a un nuovo dominio ancora “immacolato”.

LE ASTE DI DOMINI SCADUTI

Le principali case d’asta per domini scaduti sono:

  • SnapNames
  • Namejet
  • GoDaddy
  • Sedo

Al momento della scelta di questi servizi le opzioni che vorremmo ci fossero garantite sono:

1. un filtro che ci permetta di distinguere fra

a. in scadenza a breve: opzione fondamentale per essere presenti all’apertura dell’asta e aumentare le opportunità di acquisto;

b. scaduti;

c. in pre-release (la casa d’asta o il Registrar ha un diritto di prelazione del dominio);

d. in asta: domini

2. domini categorizzati in base alla lingua;
3. domini che comprendano keyword per noi interessanti.

Per non trovarsi impreparati consigliamo di iscriversi alle case d’asta ancor prima di iniziare la ricerca del nostro dominio scaduto, per non trovarci impossibilitati a fare il nostro “bid” nel caso di chiusura imminente dell’asta. L’iscrizione alle case d’asta elencate è gratuita e basterà collegare al proprio account una carta di credito prepagata oppure con il proprio account su Paypal.

DOMINI: ELEMENTI DA VERIFICARE

I domini scaduti possono risultare anche molto costosi. Valutiamo quali siano gli elementi più determinanti per verificare il Ranking raggiunto dal dominio nella sua storia sulla rete.

  • Anzianità del dominio: conoscere la storia del nostro dominio scaduto ci permetterà di valutarne il valore;. Come sappiamo, un dominio registrato da molti anni nella maggior parte dei casi gode di un “trust” maggiore da parte dei motori di ricerca. Ovviamente la nostra scelta dovrà ricadere su domini che abbiano sviluppato temi correlati o almeno complementari al nostro business.
  • Contenuti storici: i domini scaduti hanno avuto una storicità che potrebbe portare benefici o portare all’insuccesso il nostro business. Se un sito ha ospitato “malware”, “spam” o altri contenuti di basso valore rischiamo che il nostro acquisto diventi irrilevante se non penalizzante. Per controllare come è stato utilizzato il sito e soprattutto quali siano stati i contenuti pubblicati in esso possiamo utilizzare Archive.org (https://archive.org/), strumento che ci permette di acquisire “istantanee” del dominio nei vari anni e di verificare quali siano stati i temi sviluppati e quale il valore del dominio stesso.
  • Pagine indicizzate sui motori di ricerca e backlinks: se il dominio è ancora presente su Google e sugli altri motori di ricerca come Yahoo e Bing con molte pagine, presumibilmente ha un’ottima “link popularity” che gli permette il “galleggiamento” nonostante non sia più attivo. Un dominio scaduto che presenta questa caratteristica potrebbe avere un “avviamento” e una crescita organica notevoli una volta rimesso online con nuovi contenuti. Per farci un’idea in questo senso potremo utilizzare un tool come Semrush o Majestic Seo e controllare tutti i link che puntano al dominio preso in esame.
  • Authority: fino a pochi anni fa il valore di un dominio ci veniva indicato attraverso il “Page Rank”: un indicatore, con punteggio da 1 a 10, utilizzato da Google per classificare i vari domini in base al loro valore. Oggi questo parametro non viene più utilizzato e per ottenere una valutazione di massima su un dominio consigliamo l’utilizzo di Moz (site Explorer) (www.moz.com), tool online utile per verificare lo stato di salute di un dominio: ○ Domain Authority; ○ Page Authority; ○ Moz Trust; ○ Moz Rank; o Trust Flow di Majestic Seo.
  • Verificare il traffico su Alexa: utile per conoscere il traffico legato al dominio. Questo dato deve essere considerato con attenzione perché potrebbe essere compromesso o alterato mediante un apposito acquisto di traffico.
  • Google Adsense: se il “dominio scaduto” ci servirà come contenitore per attività di Adsense è consigliabile un controllo preventivo per verificare che lo stesso non abbia subìto penalizzazioni dalla piattaforma (www.bannedcheck.com).

L’analisi di questi parametri necessita di tempo e in molti casi, soprattutto se l’asta è in scadenza, tutti i controlli sono difficili da attuare. Per una valutazione pre-acquisto consigliamo alcuni tool che possono permetterci delle analisi molto più snelle ma, al tempo stesso significative:

  • www.domcop.com/domain/great-expired-domains
  • www.freshdrop.com
  • moonsy.com/expired_domains

Il tool che consigliamo, anche se a pagamento, è Register Compass, piattaforma con pannello per gli abbonati che permette di trovare tutti i parametri essenziali per valutare il nostro potenziale dominio. Dalla piattaforma sarà possibile monitorare domini scaduti e in scadenza e tutte le aste dei Registrar più conosciuti. Ogni dato poi è interattivo e consente di accedere con un solo clic all’asta desiderata (questo tool non sostituisce l’iscrizione preventiva alle case d’asta dei Registrar). Register Compass permette anche di essere costantemente aggiornati con degli “alert” via email contenenti “liste di domini” secondo criteri impostabili dalla piattaforma stessa in base alle nostre esigenze (parola chiave, anni di anzianità, numero minimo di backlink): gli alert potranno seguire sia la funzione “Or” sia la funzione “And”.