Sin dal loro esordio, gli hashtag sono diventati una parte imprescindibile della comunicazione sui social media e uno strumento utilissimo per chi vuole ottenere visibilità all'interno di queste piattaforme. Un post con almeno un hashtag su Instagram, per esempio, ottiene in media il 12,6% in più di engagement rispetto a un post che non ne ha. L’importante è capire quando, come e quali hashtag usare per ottenere i risultati migliori.
In principio era il cancelletto: il 23 agosto 2007, lo sviluppatore Chris Messina twittò la proposta di utilizzare il simbolo # per creare dei gruppi.
Da quel momento, gli hashtag cominciarono a diffondersi a macchia d’olio. Due anni dopo, nel 2009, Twitter iniziò ad utilizzarli per creare dei link, seguito a ruota dagli altri social. Oggi l’uso del cancelletto è parte integrante di questi strumenti.
Lo scopo degli hashtag è semplice: categorizzare i contenuti online. Quando vengono usati correttamente (e non a sproposito) danno agli utenti la possibilità di esplorare i social media in maniera pratica e veloce, cercando conversazioni, argomenti, immagini e così via. In altre parole, gli # sono aggregatori.
Nonostante quasi tutti ormai sappiano cosa sono, non molti sanno come usarli. Conoscerne l’uso, tuttavia, è fondamentale per comunicare correttamente sui social e può essere una chiave di successo per le attività di marketing. Vediamo insieme alcune regole d’oro per utilizzarli al meglio.
La tua audience dev'essere ben definita, perciò rivolgiti con le parole chiave giuste alle persone che condividono l’interesse per un tema determinato. Gli hashtag troppo generici difficilmente ti permetteranno di emergere.
Gli hashtag non sono sempre uguali: nelle piattaforme di condivisione di immagini e video (come Instagram) sono focalizzati sulla descrizione del contenuto. Su Twitter, invece, tendenzialmente riprendono argomenti di conversazione. Un consiglio? Prendetevi un momento per scoprire gli hashtag più popolari e rilevanti su un tema specifico per ogni piattaforma, utilizzando strumenti come Hashtagify.
Gli hashtag possono essere utilizzati in maniera originale ed efficace per creare partecipazione ed engagement tra gli utenti, oltre a organizzare i post che pubblichiamo. Dovrebbero sempre essere semplici e concisi, soprattutto se il nostro scopo è quello di farci scoprire o di invitare gli utenti a creare contenuti legati al nostro brand - per fare un esempio, nessuno avrà voglia di digitare #imiglioripiattitipicivaltellinesi sotto a un post.
Un uso piuttosto ingenuo dei social media porta a caricare ogni contenuto con il massimo numero possibile di hashtag consentiti. In realtà, così facendo vi troverete solo con una grande quantità di spammer o persone interessate soltanto al “follow back” (ti seguo se tu mi segui) e risulterete poco professionali.
È una questione di netiquette e, in qualche modo, anche di estetica dei contenuti. Meglio pochi hashtag, ma buoni (cioè specifici, appropriati e rilevanti).