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Dall'analisi con Screaming Frog alla Seo

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Tutorials & Guides , 22 Marzo 2017
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Web Marketing | 15 Aprile 2024

Content Creation: la creatività che conquista!

Podcast, articoli di blog, contenuti video-fotografici, white paper, infografiche sono solo alcuni esempi di quanto si intende per CONTENT CREATION. ...

Analisi preliminare: il ranocchio diventerà un principe?

Google, come abbiamo già detto, non è democratico nelle sue valutazioni e riprendendo un noto film western "Dio perdona...Google no!" partiamo con la nostra analisi di questo settore del web: l'ottimizzazione del sito internet.
Un sito internet, nonostante sia garantita una grafica impeccabile e il cliente, alla pubblicazione online, si senta al settimo cielo, si troverà ben presto a far i conti con il motore di ricerca.
La prima domanda che viene rivolta alle varie web agency, che coinvolge il 99% dei clienti, è: "perchè il mio sito non è in prima pagina di Google?" (questo normalmente a pochi giorni dalla pubblicazione).
Normalmente questa domanda, oltre ad essere "insensata" perchè non contestualizzata ad esempio alle "parole chiave" è il grimaldello che giornalmente incide le vite di chi si occupa di progettazione di siti internet e di chi, come me, si occupa di Seo.
Gli orizzonti che si aprono in questi casi sono normalmente di due tipi: "effetto pazienza" ed "effetto speranza".

Il primo coinvolge normalmente chi fa le pubbliche relazioni della web agency che dovrà far capire al cliente che ci sono dei tempi tecnici per entrare nell'indice del motore di ricerca.
Il secondo coinvolge il "Karma" del responsabile dell'agenzia che, nonostante sappia che il sito non è stato ottimizzato minimamente seguendo le regole Seo (non sarà mai un problema di Webtek), si arrampica sugli specchi riprendendo vecchie credenze popolari legate all'aspetto "sfortuna" e/o all' incontrollabilità delle dinamiche di Google.

Con questo non vogliamo dire che Google sia controllabile ma ci sono delle best practise che aiutano a domare questo puledro selvatico.   

Google, ti consiglia dandoti degli ordini

La cosa bella di Google è il suo modo di garantire la sua dittatura. Mai, o quasi mai, il motore di ricerca si permette di dare degli ordini ma, se non segui i suoi consigli ti taglia fuori dai suoi risultati. Due modi identici per lo stesso fine ma con processi molto più addolciti, per usare un eufemismo!

Come abbiamo già accenanto nella prima parte di questa rubrica "Google male oscuro" cercheremo di darvi alcuni strumenti di controllo o di gestione per capire se le dinamiche, almeno quelle di base, vengono seguite e potrete avere, nel medio periodo, almeno delle speranze nella crescita del posizionamento sul motore di ricerca!

Ora siamo pronti a vedere i primi passi di analisi. Vi aspettiamo al prossimo articolo!

Autore: Raffaele Visintin